Economia

Il vaccino negato, lettera aperta di Enrico Auricchio

I vaccini sono il tema del momento. Esperti di ogni tipo riempiono palinsesti televisivi e pagine di giornali con informazioni, talvolta contrastanti, che spesso disorientano i cittadini.

Pensiamo sia giusto ed opportuno ascoltare le opinioni delle persone.

Le opinioni della gente

Per questo pubblichiamo, oggi, la lettera ricevuta dall’avv. Enrico Auricchio, imprenditore napoletano con lunga esperienza alla guida di importanti realtà in ambito sia pubblico che privato.
Presidente, per anni, del prestigioso Conservatorio “San Pietro a Majella”, nel suo curriculum vanta anche una lunga permanenza negli Stati Uniti d’America, dove ha creato e gestito un’ampia rete di vendita nel progetto di consolidamento del marchio “Auricchio” e la partecipazione attiva nel sociale con il sostegno ad iniziative e progetti filantropici per i giovani in difficoltà nella città di Napoli.

La lettera di Enrico Auricchio

IL VACCINO NEGATO

Cari lettori,

mi rivolgo principalmente alla gente comune cioè alle persone che in questo Paese non hanno potere decisionale, ma vivono quotidianamente alla mercè delle decisioni politiche, sindacali ecc.

Cioè persone che se vogliono esprimere un loro dissenso e fare proposte costruttive, non hanno la possibilità di farlo! E la nostra la chiamano Democrazia!

In questo articolo voglio trattare di un argomento che è caro a tutti noi: il vaccino.

E’ veramente difficile capire come categorie che sono state chiamate per prime a vaccinarsi, poi dichiarino che non si vogliono vaccinare. Parlo principalmente di professori ed alcuni medici od infermieri. Sono persone (i professori) che possono essere anche in mala fede, perchè per loro vaccinarsi significa tornare dopo a lavorare dopo oltre 1 anno.

Questo è, secondo me, vergognoso ed ingiustificabile. Esiste solo in Italia questa possibilità di decidere di non farsi il vaccino. E’ necessario inserire una legge istituzionale che renda il vaccino obbligatorio e che escluda dal lavoro chi non vorrà farlo. Come ha fatto il Vaticano che ha dichiarato che i dipendenti che si rifiutano di vaccinarsi saranno messi alla porta!

Al contrario esistono decine, centinaia, migliaia di persone che si vogliono vaccinare subito e non hanno la possibilità di farlo, perchè il vaccino non è in vendita in farmacia o altre strutture pubbliche e quindi devono aspettare il loro turno.

Ma che Paese libero e democratico è questo? Mai come in questo momento è necessario che tutti i cittadini abbiano gli stessi diritti! In questo Paese finora abbiamo visto che non siamo all’altezza di vaccinare, in pochi mesi, tutta la popolazione, magari introducendo velocemente altri vaccini come hanno altri Stati non europei che sono molto più avanti di noi.

L’unica cosa che si fa quotidianamente è trasmettere, in televisione o sui giornali, notizie sconvolgenti e di scoprire nuovi virus diversi dal primo (le cosidette varianti). Tutto questo non aiuta la popolazione, ma la induce alla paura, allo sconforto ed all’insicurezza del futuro.

Non se ne può più. Basta.  Vogliamo un paese operativo, razzionale e programmatico.

Negli Stati Uniti, da quando è iniziata la pandemia, c’è stato solo un professore che ha sempre parlato ai media, da noi qui ogni giorno intervistiamo 50/60 medici e ognuno dice la sua sul virus.

I rotocalchi televisivi devono creare sempre nuovi scoop per la gente per attrarre i loro programmi e quindi sono portati ad invitare sempre nuovi medici e fare domande imbarazzanti che molte volte creano difficoltà per le persone che devono rispondere.

Non si può andare avanti così. Ne va della stabilità mentale della gente. Ecco perché è necessario operare con urgenza, dando date sicure e programmate alla gente.

In una sola parola è necessario parlare alla gente in positivo ed in modo razionale.

Enrico Auricchio

Le altre lettere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza cookie tecnici e, con il Suo consenso i cookie di profilazione, nostri e di terze parti.
Consulti la nostra privacy policy Cliccando su “accetta” o proseguendo la navigazione acconsente all’utilizzo dei cookie.