Arriva dall’Argentina la terribile notizia della morte di Diego Armando Maradona. All’alba dei suoi 60 anni, una crisi cardio respiratoria ha portato via uno dei più grandi fantasisti del calcio mondiale. L’avvocato Angelo Pisani, intervenuto telefonicamente alla Vita in Diretta su Rai1, conferma la notizia, “problemi consequenziali all’operazione al cervello di qualche settimana fa”.
Un’immediata risonanza mediatica a livello globale che stravolge il mondo dello sport. “Se ne va il Picasso del calcio”, queste le parole del giornalista Marco Franzelli.
Il mondo del pallone si unisce per salutare un grande campione. Milioni i messaggi sui social di tifosi, partenopei, argentini ed amanti di questo sport, di giornalisti e calciatori.
“Era il papà di tutti, ho visto mio padre piangere in occasione del primo scudetto del Napoli”, si commuove il pasticciere napoletano Ciro Poppella ai microfoni di Rai1. Una brutta ferita per il popolo partenopeo, amato dall’argentino e legato indissolubilmente a quest’ultimo. Quella maglia numero 10, ritirata dalle fila del club azzurro, resterà per sempre nel cuore dei napoletani.
In Argentina, patria di Maradona, sono già stati disposti tre giorni di lutto nazionale.
Un’altra dura ferita che questo 2020 impone.
“Lo chiameremo il migliore, ogni minuto del futuro, in memoria del meglio“, così cita la canzone su cui il D10S ci ha abituati a vederlo palleggiare. E così avremo sempre il piacere di ricordarlo. Ciao Diego.
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