Storie di riscatto e solidarietà
Marco e Paola (nomi di fantasia, ma in una storia vera) sono un ragazzo euna ragazza ex-reclusi nell’Istituto Penale per i Minorenni di Nisida.
Entrambi con la voglia di cambiare vita, ma con poche possibilità per farlo. Condizionati da un errore che hanno commesso, ma per il quale hanno scontato la pena prevista.
Purtroppo, come diceva Victor Hugo, “La liberazione non è la libertà; si esce dal carcere, ma non dalla condanna”.
La condanna nella condanna
E la “condanna accessoria” per i giovani ex detenuti è, in molti casi, anche la maggiore difficoltà nel trovare un impiego.
Il periodo trascorso distanti dalla società civile, con la conseguente perdita dei contatti con il mondo del lavoro, ma anche il pregiudizio che, inesorabile, condiziona chi ha sbagliato, sono ostacoli talvolta insormontabili.
Marco e Paola, però, hanno dimostrato reale intento di ravvedimento impegnandosi nei percorsi di “riabilitazione” che l’I.P.M. di Nisida ha previsto per loro. E non sono stati lasciati soli.
Accanto a loro, giorno dopo giorno, ci sono stati i volontari di organizzazioni non lucrative napoletane , che hanno cercato e cercano di eliminare gli ostacoli che avrebbero complicato (o reso impossibile) un ritorno ad una quotidianità sana e lontana da contesti criminali.
La storia di Marco
Marco è oggi impiegato in un’azienda agrituristica, ha un regolare contratto di lavoro. La Fondazione il meglio di te – Onlus contribuisce economicamente al suo stipendio, dopo aver in un primo momento messo in contatto il ragazzo con l’attuale datore di lavoro. L’elargizione è a fondo perduto e comprende una parte dello stipendio che il giovane potrà ricevere per un periodo tra i sei e i diciotto mesi. Il tempo necessario per dimostrare le proprie qualità ed essere messo alla prova concretamente.
Il percorso di Paola
Anche Paola sta costruendosi un futuro diverso. Ha frequentato per anni il laboratorio di ceramica interno all’I.P.M. di Nisida gestito dalla Cooperativa Sociale Nesis fino a quando, a pochi mesi dallo scadere della pena, la magistratura le ha concesso i domiciliari.
Una bella notizia, ma anche una serie di nuove problematiche da affrontare, perché la famiglia della ragazza è residente in un’altra regione e per godere del beneficio degli arresti domiciliari (anticamera della totale libertà e del completo riscatto) è necessario oltre al lavoro, naturalmente contrattualizzato, dimostrare di avere una residenza stabile.
La Fondazione Il meglio di te è dunque intervenuta, ricevendo il testimone di questa ideale staffetta, da Nesis. La Onlus partenopea sta oggi pagando l’affitto di una piccola abitazione nei pressi del luogo d’impiego della giovane, per consentirle di completare il percorso virtuoso che aveva iniziato a costruirsi già all’interno della struttura detentiva.
Il sistema Nisida e le sinergie tra organizzazioni
Le storie di Marco e Paola sono il frutto di tanto impegno profuso da questi ragazzi. Ma sono anche il risultato di un sistema fatto di sinergie e collaborazioni finalizzate al raggiungimento di uno scopo comune.
In primo luogo c’è il lavoro del team dell’I.P.M. di Nisida, eccellenza europea (dati alla mano) per tasso, basso, di recidive.
Ma, fondamentale, è anche l’attività delle organizzazioni che si adoperano per consentire la migliore attuazione dell’articolo 27 della nostra Costituzione che sottolinea la funzione rieducativa della pena.
In questo senso la duplice collaborazione tra Cooperativa Nesis e Fondazione Il meglio di te ha rappresentato e rappresenta da anni un modello disuccesso.
La Fondazione Il meglio di te a Nisida
La Fondazione, presente sull’isola napoletana dal 2006, ha riattivato il laboratorio di ceramica, poi ceduto alla Cooperativa che lo gestisce, quotidianamente, organizzando corsi di formazione e un’attività di produzione e vendita di manufatti in ceramica.
E da qui parte la seconda, ideale, e più concreta staffetta.
La staffetta con la Coop Nesis
Da un lato “Nesis” impegna i detenuti, in carcere, insegnando a produrreopere d’arte in ceramica che autosostengano – con la vendita – il progetto.Dall’altro “Il meglio di te” si rende intermediaria tra giovani in via didimissione dalla struttura e imprenditori che possano assumere (dietro ilcontributo economico della Fondazione) gli ex detenuti indicati dalla direzionedell’istituto quali portatori di reale volontà di ravvedimento.
Un circolo virtuoso che vede nell’impegno dei volontari delle organizzazioni e nei tanti soggetti che le sostengono (acquistando i manufatti denominati ‘Nciarmato a Nisida o destinando il 5×1000 alla Fondazione Il meglio di te) un’efficace attività di contrasto alla possibilità che i ragazzi tornino a delinquere.
In tal modo si sottrae manodopera alla criminalità, si forniscono strumenti culturali e materiali di crescita personale di ragazzi che hanno voglia di costruirsi una vita normale “fondata sul lavoro” onesto, e si contribuisce a porre un freno alla deriva pericolosa che l’assenza di alternative potrebbe generare.