Il presidente russo Vladimir Putin vuole che il matrimonio inteso come “l’unione di un uomo e una donna” sia una prescrizione presente nella costituzione Russa, di fatto, escludendo il matrimonio omosessuale.
Tale proposta, è una delle numerose richieste volute da Putin, che saranno sottoposti a votazione pubblica.
I critici vedono l’intento di aumentare il consenso intorno al Presidente al fine di mantenere il potere dopo la fine del suo mandato presidenziale nel 2024.
Oltre al matrimonio tradizionale, si propone anche la vocazione del popolo Russo a Dio e il divieto in costituzione della cessioni dei territori quali ad esempio la Crimea – una regione ucraina che ha annesso nel 2014 – e le Isole Curili, contese con il Giappone dalla seconda guerra mondiale.
Tra le modifiche proposte, che qui vengono poco citate dai media statali, c’è la creazione in costituzione di un organo poco conosciuto chiamato Consiglio di Stato.
Si ritiene che questo potrebbe essere una possibile base di potere futura per Putin. Altri emendamenti finiranno per rafforzare il potere del presidente.
Ma per ottenere che i russi votino le proposte, il Presidente Putin deve trovare il modo di entusiasmare la gente per i cambiamenti – e farli arrivare alle urne il 22 aprile. È qui che entrano in gioco gli argomenti come Dio, la famiglia e il matrimonio oltre che le promesse di includere nella costituzione anche il sostegno ai salari e alle pensioni.
Putin ha anche proposto un emendamento sulla “verità storica“, per proteggere “la grande conquista del popolo nella difesa della Patria“.
Putin è al suo quarto mandato presidenziale; è stato la figura dominante della politica russa per 20 anni.
La rinascita dei simboli dell’era sovietica, l’esaltazione dei caduti Russi nella seconda guerra mondiale, dei valori conservatori e dell’influenza della Chiesa ortodossa russa sono da sempre la propaganda del Presidente.
A gennaio ha sorpreso la nazione con progetti di modifiche costituzionali che includono il trasferimento di alcuni poteri dalla presidenza al parlamento.
Sebbene la Russia sia formalmente laica, di fatto la maggior parte della popolazione si identifica nella religione cristiano ortodossa..
L’attuale costituzione risale al 1993, quando l’allora presidente Boris Eltsin stringeva l’occhio alla democrazia occidentale ed all’apertura verso il capitalismo.
La spinta di Putin contro il liberalismo occidentale ha incluso un controverso divieto di diffondere la “propaganda gay” tra i giovani russi. Il divieto – condannato da molti liberali e dalla Corte europea dei diritti dell’uomo – è stato usato per molestare gli attivisti per i diritti dei gay.
Il disegno di legge di riforma costituzionale è stato approvato dalla camera bassa del parlamento russo – la Duma di Stato – a gennaio, e gli emendamenti di Putin sono stati introdotti in tempo per la seconda lettura la prossima settimana. La legislatura russa è dominata dai sostenitori di Putin.
Una votazione pubblica sulla revisione costituzionale è prevista per il 22 aprile, ma prima di allora deve ottenere l’approvazione definitiva del Parlamento e della Corte costituzionale.
Molti degli emendamenti sono presentati a Putin da eminenti personalità di spicco sociali e culturali nominate.
Fonte: https://www.bbc.com/news/world-europe-51719764