Oltre 200 opere per ridefinire il Rinascimento italiano: questo è l’obiettivo della mostra inaugurata il 19 Aprile a Matera, presso il museo di Palazzo Lanfranchi, nell’ambito del programma culturale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Grazie alla sinergia tra le più importanti istituzioni culturali del Paese, e i più grandi musei di Spagna, Portogallo, Francia e Germania sono stati riuniti dipinti, sculture, codici miniati, tessuti, oreficerie, ceramiche e altri pezzi unici, alcuni dei quali mai esposti prima al pubblico, e altri ancora sottoposti ad un’accurata campagna di restaurazione che li ha portati a nuova vita.
Celebri capolavori ed opere d’irresistibile fascino concorrono a darci una nuova, interessante definizione di Rinascimento: non più lo stereotipo granitico che ha caratterizzato uno dei secoli più floridi della storia italiana, ma un nuovo universo culturale proteiforme, nato al crocevìa di scambi commerciali – che sono, da millenni, prima di tutto scambi culturali- e fatto di mille contaminazioni, in un gioco di curiosi rimandi che ci fanno rimbalzare tra la Spagna, le Fiandre, Napoli, Firenze, Venezia, Costantinopoli, e che danno vita a questo nuovo mondo, fino ad ora senza voce, del “Rinascimento visto dal Sud”.
Le opere più celebri
Con la collaborazione del Museo Archeologico di Napoli, del Museo Civico di Como, delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, la rassegna è stata impreziosita dalla presenza delle opere dei più grandi maestri del Rinascimento italiano, come l’Annunciata di Antonello da Messina, la Testa di Cavallo di Donatello, e il disegno preparatorio della Madonna del pesce di Raffaello, ma l’elenco sarebbe ancora lunghissimo, vogliamo solo segnalare la presenza della Santa Eufemia di Mantegna, o ancora le tele, tavole e pale di Giovanni Bellini, Francesco Vecellio, e Pordenone.
Accanto a queste non potevano mancare i capolavori degli artisti del Mezzogiorno italiano, tra cui la Madonna di Ladislao di Durazzo, ospite dal Museo del Santuario di Montevergine, nell’Avellinese, o la Madonna col bambino di Francesco Laurana, proveniente da Palazzolo Acreide, in Sicilia, o le opere di Andrea Sabatini da Salerno, detto “il Raffaello del sud”.
A riconferma della nuova visione poliedrica del Rinascimento sono giunte da tutta Europa opere di grande valore, come la Madonna con Bambino e San Giovannino di Cesare da Sesto, direttamente dal Museu Nacional de Arte Antigua, Lisbona, o come le opere del fiammingo Janvan Eyck, o ancora come le opere di Jacomart o Guillermo Sagrera dalla Spagna.
Non solo dipinti, la mostra vanta anche la presenza di antichi e preziosi documenti, primo fra tutti, il Codice di Santa Marta, manoscritto concesso dall’Archivio di Stato di Napoli, o il Libro d’Ore di Alfonso d’Aragona custodito nella Biblioteca Nazionale di Napoli, o ancora le straordinarie pergamene raffiguranti la Cosmographia di Tolomeo, grande codice dalla Biblioteca Nazionale di Napoli.
Prorogata fino a settembre, a grande richiesta!
La mostra, curata da Marta Ragozzino, Pierluigi Leone de Castris, Matteo Ceriana, Dora Catalano, sarà aperta fino al 15 settembre 2019, per regalare un racconto dalle radici multidisciplinari, che ci narra la storia di un universo sfaccettato, quasi inafferrabile, e finalmente fotografato così, all’interno della cornice irreale di Matera, come in un’atmosfera di sospensione totale tra storia e sogno.